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Otto Weidt: una storia di solidarietà

Otto WeidtDurante il regime nazista in Germania, oltre agli Ebrei che furono vittime di uno sterminio sistematico perché considerati una razza inferiore (sterminio che la Comunità di Sant'Egidio ha ricordato in questo periodo facendo memoria della deportazione degli Ebrei romani il 16 ottobre 1943), tanti altri furono considerati "indegni di vivere" perché deboli, malati, malformati.

Museo Blindenwerkstatt
Otto Weidt

Rosenthaler Strasse, 39
Biglietto: € 1.50
Aperto dal Lunedì al Venerdì:
dalle 12 alle 20
Il sabato e la domenica :
dalle 11 alle 20
Chiuso nelle feste ebraiche
Rosh ha-Shanah e Yom Kippur;
e la vigilia di Natale.
Tel:030/28599407
Fax:030/2762614
[email protected]

Fra questi ci sono i malati di mente e i disabili fisici e mentali, che a partire dal 1935 furono sistematicamente eliminati perchè considerati un peso sociale ed economico per lo stato.

L'operazione di uccisione dei disabili, malati di mente, malati inguaribili, chiamata in codice T4, portò all'eliminazione solo nel periodo compreso fra il gennaio 1940 e l'agosto 1941 di più di 70.000 persone.

A questa operazione l'unica opposizione fu quella della chiesa attraverso le parole e l'opera di alcuni preti e vescovi.

In questo drammatico contesto una storia bella di amicizia e solidarietà è quella di Otto Weidt un uomo cieco che visse nel periodo nazista in Germania e che con la sua attività riuscì a salvare tante vite di ebrei e disabili dallo sterminio.
Otto Weidt nacque il 2 maggio 1883.

Gli operai della BlindenwerkstattAgli inizi degli anni '40 Otto Weidt fondò a Berlino una fabbrica di scope e spazzole (la Blindenwerkstatt) in cui fece lavorare ebrei e persone disabili fisiche e mentali.

Otto Weidt riuscì a far dichiarare la sua fabbrica: "Importante per lo sforzo bellico". Questo gli permise di continuare la produzione negli anni della guerra (fino al 1944) e di proteggere i suoi dipendenti, una cinquantina di persone. Con il continuo aumentare delle deportazioni, aumentarono anche i rifugiati all'interno della fabbrica di spazzole. Otto Weidt fece accogliere alcuni ebrei nelle case di alcuni conoscenti. Per provvedere al loro nutrimento Otto Weidt iniziò a vendere i suoi prodotti al mercato nero.

BlindenwerkstattNel 1942 la polizia nazista iniziò a deportare tutti gli ebrei rimasti a lavorare nelle fabbriche di Berlino. Anche i lavoratori della "Blindenwerkstatt" furono condotti nel campo di raccolta per gli ebrei destinati ai campi di sterminio. Otto Weidt riuscì a comprare, con i suoi soldi, tutti i suoi dipendenti ottenendone la liberazione.

Dopo la guerra Weidt fu dichiarato innocente dai suoi dipendenti i quali dimostrarono che, nonostante la sua fabbrica fosse stata dichiarata "importante per lo sforzo bellico", egli non aveva collaborato con i nazisti. Otto fondò un orfanotrofio per i bambini ebrei e morì nel 1947.

La dichiarazione con cui Otto Weidt è stato dichiarato Giusto d'IsraeleOtto Weidt fu dichiarato "Giusto tra le Nazioni" il 7 settembre 1971 ed è ricordato a Yad Vashem.

La fabbrica di Weidt si trovava A Berlino nella Roshenthaeler Strasse, al numero 39, nel cuore dell'antico quartiere ebraico. Da pochi anni in quel luogo è sorto un museo legato al museo Ebraico di Berlino. In questo museo è possibile vedere un video che raccoglie le testimonianze dei lavoratori ebrei della fabbrica sopravvissuti allo sterminio.

 


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